Coach
Sviluppo personalizzato delle competenze manageriali e di leadership
Coach
Sviluppo personalizzato delle competenze manageriali e di leadership
Il coaching ha avuto negli ultimi anni un notevole successo e si sono moltiplicate le scuole che formano i Coach da cui spesso escono persone che per la loro giovane età, pur garantendo un approccio metodologico rigoroso, alla domanda specifica: "Lei cosa farebbe?" non hanno vissuto e autorevolezza per essere credibili.
Luigi Bergamo, Founder e Senior Consultant Adforma, ha nel proprio curriculum molte esperienze di Executive Coaching a sostegno alle figure apicali d'azienda: Presidenti, Amministratori Delegati, ma anche Direttori Commerciali e altre figure direzionali a cui ha fornito supporto concreto per dispiegare compiutamente le loro potenzialità manageriali.
"Sono in grado di supervisionare una catena di montaggio, ma non riesco a fare un rimprovero nel modo giusto" oppure "Gestisco una rete di vendita europea, ma alle riunioni mensili non sono capace di coinvolgere e motivare nessuno".
È frequente per noi sentire affermazioni del genere; quando siamo in consulenza, dopo un po' che li conosciamo, i manager si sentono liberi di esprimersi apertamente e a fronte della consapevolezza di complessità del loro ruolo, la loro richiesta di sostegno si conclama in modo esplicito.
Talvolta sono i loro capi a sottolineare che qualcosa non va; come sa ogni studente al primo anno di pedagogia, "imparare è un atto di volontà del discente"; applicato al coaching, nulla è più vero di ciò: abbiamo a che fare con persone adulte e il desiderio di sviluppare nuove competenze deve provenire da esse.
L'intervento di crescita sul Manager deve quindi essere sostenuto dall'alto, ma proposto e accettato dal basso: se ciò non dovesse accadere, un percorso importante e prezioso come il coaching manageriale, potrebbe essere percepito in chiave negativa ("non sono all'altezza" oppure "non mi stimano") e ostacolato o peggio rigettato.
Tecnicamente il ruolo del Coach è a metà strada tra il trainer, (crescita delle competenze, con un approccio maieutico) e il notaio (formulazione di obiettivi di apprendimento e commitment verso essi).
Coach e Coachee (questo è il termine con cui si definisce il destinatario dell'azione di coaching) definiscono un piano di lavoro declinato temporalmente, di norma tre mesi, in cui i due soggetti concordano gli obiettivi di apprendimento e periodicamente si incontrano (vis-a-vis o via web call) per le attività di sviluppo e verifica. Nella formulazione degli obiettivi può far parte del processo il superiore del Manager.
Sono alcune delle declinazioni con cui il percorso di sviluppo nella nostra accezione può prendere forma: nel primo caso, più tradizionale, è il Coachee svolge le attività concordate in piena autonomia, riportandone gli esiti al Coach nel meeting periodico: se i risultati non sono chiari nella loro definizione si può procedere diversamente.
Lo shadowing è l'attività di osservazione non partecipante del Coachee nella sua quotidianità, da cui il Coach ricava importanti informazioni sui suoi comportamenti, mentre il Learning on the Job (LOTJ) è invece attività di supporto partecipante data direttamente al Coachee nell'ambito organizzativo.
In tutte le modalità vige l'approccio maieutico, in cui viene sollecitata e favorita la messa a fuoco autonoma delle soluzioni ai problemi emersi; il primo approccio può essere sviluppato in qualsiasi cultura organizzativa, i secondi due data l'elevata esposizione del Coachee nel suo percorso è necessaria un'elevata cultura del coaching in Azienda.
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